Per i nati nelle isole la chiamano “il mal dell’isola” ma per Corrado Fasolato era vera nostalgia, ed è tornato a casa.
Lo chef Fasolato ha ritrovato i suoi silenzi, le vette imbiancate, l’aria frizzante ma principalmente ha ritrovato casa sua, le sue origini, un sogno che sembrava impossibile ma diventato reale.
Dopo 25 anni di lavoro lontano da casa e dopo avere conquistato tre forchette del Gambero Rosso e due stelle Michelin ha ricominciato da zero, ma a casa sua!
Il mondo dei sogni di Corrado Fasolato si chiama Spinechile Resort e per arrivarci bisogna inerpicarsi sulle colline che circondano il comune di Schio, in provincia di Vicenza: un tornante dopo l’altro ci si immerge nei boschi e, giunti in Contrà Pacche, si può ammirare il sogno fatto realtà.
Allora, può un terreno dare un imprinting ad una cucina?
Quando il creativo è tale e lascia che sia il territorio ad esprimersi, tutto il fascino, la storia, le storie più lontane, i segreti culturali di quella terra possono esprimersi e manifestarsi e dare un tono, un appeal, una connotazione. Ed è proprio dalla natura che lo circonda, dove è nato e vissuto che Corrado Fasolato, di professione chef, ha assorbito un rapporto intenso tra l’uomo e la natura, sempre in bilico fra attese e incontri, segni di appartenenza, ricordi che arrivano da lontano che, per merito della sua professione, ritornano chiari… portati in superficie, naturali e spontanei. Allergico ai palcoscenici mediatici il suo è un lavoro di alto artigianato, di ricerca di prodotti, di innovazione, voglia di stupire ma la sua terra e il Veneto rimangono sullo sfondo. E’ così che in pochi anni Fasolato ha portato la sua cucina ai massimi livelli qualitativi con una tecnica che stupisce sicuramente perché, con la qualità, ha coniugato un percorso che la unisce il territorio.
Anche se giovanissimo, Fasolato è considerato uno tra i migliori chef italiani.
La sua impronta è evidente nelle portate principali, che risentono di un timbro connaturato nella storia professionale dello chef, tutto percorso nella sua terra, un viaggio intorno ai monti ma anche terre di uomini, storie di famiglie e lavoro di generazioni, dove la terra è generosa. Montagne, custodi di straordinarie bellezze e di grandi tradizioni legate alla terra, ma anche alla gastronomia; infatti è impossibile pensare al Veneto, a Vicenza, senza associarle alla gastronomia. Fasolato, nei suoi piatti, racconta le lunghe distese di prati in primavera, la tavolozza infinita di sfumature di rosso, di arancio, i gialli, gli ocra, i viola… e poi i cristalli di neve, il bianco, candido, dove puoi scrivere storie, i profumi degli alberi, l’aria frizzante, limpida, suggestioni, richiami alla sua terra.
Lo incontriamo prima di una colta e stupefacente lezione di showcooking, durante la seconda edizione della fiera veneta organizzata da Magnacook lo “Slurp Expo 2015” a Schio, nell’Area Shed del restaurato Lanificio Conte e ci parla del suo affascinante viaggio nella cultura alimentare del territorio delle sue origini.
Il Veneto è la prima regione turistica d’Italia e per una buona parte dei suoi ospiti (il 33%) la spinta propulsiva verso il Veneto viene dall’enogastronomia e dalla ristorazione che ha saputo esaltare le straordinarie caratteristiche dei tradizionali prodotti agroalimentari del territorio.
Il mio sogno era quello di creare un posto, un luogo, un insieme fatto da tante cose, ospitalità, silenzio, panorama, prati e neve, viottoli e alberi, cibo e prodotti coltivati da me, rilanciando il ruolo del “ristorante” come canale di promozione e valorizzazione della cultura alimentare del territorio locale, delle produzioni tipiche e della qualità dei prodotti e dei servizi.
E in questo sogno fatto di prati innevati che circondano il casale io non sono solo, ho creato “gruppo”, mia moglie e i figli, coinvolti nel coltivare e allevare tutto quanto poi viene portato in tavola: i miei prati e le mie colline, i viottoli nei boschi, i profumi e il canto degli uccelli, le albe e i tramonti… è tutto questo il mio mondo che porto in tavola!
La mia è stata una sfida dopo anni di città fatte di caos, rumore ed inquinamento, corse affannose con l’occhio all’orologio, agli appuntamenti, ho voluto coronare un mio progetto, penso innovativo: volevo far conoscere la grande cultura enogastronomica veneta che si ritrova anche nei piccoli centri, in cima ad una collina, in montagna, fra la neve, e i prodotti di qualità, la loro storia e le loro caratteristiche, coniugando quindi il piacere del buon cibo con la conoscenza del territorio, in pratica “vivere il territorio” in tutte le sue declinazioni.
E per me la mia realtà sono i luoghi di casa mia, magici, dove ho trascorso la mia infanzia, luoghi che ho sempre custodito nel cuore, sulle colline appena sopra Schio, circondati da una natura ancora incontaminata, dal silenzio… luoghi sospesi nel tempo… e qui ritrovo il mio tempo.